Gorosito ha analizzato il tracollocalcistico del River.
Anche nell’andamento dell’ultimo Superclasico ha ravvisato molti elementi tipicidell’attuale malessere. “In allenamento tutto va al meglio, poi in partita i giocatori si sciolgono, perdono le forze, gli tremano le gambe e non ci sono con la testa”.
“Il Boca ha ottenuto il massimo col minimo sforzo,” ha osservato, “e questo preoccupa. Non siamo stati in grado di costruire niente e sinceramente non vedevo l’ora che finisse la partita perché a quel punto era più facile prendere il terzo gol che fare il primo”.
Al rientro negli spogliatoi, Pipo ha alzato la voce, ma ci tiene a chiarire che “nessuno vuole vincere più dei giocatori. Del gruppo fanno parte molti ragazzini, e loro sono coinvolti più di chiunque altro, non ci stanno a perdere in questo modo, ci soffrono”.
Dal lato tattico, ha ammesso di aver commesso alcuni errori, come per esempio l’utilizzo di Ferrari a sinistra, anche se non c’erano alternative. “Avevamo otto centrali e nessun mancino. Prima c’erano Ponzio e Domingo e abbiamo dovuto optare per Quiroga…” ha spiegato sconsolato. “Non mi dimentico di Villagra”, ha aggiunto, “ma devo trovare alternative, e il momento per farlo è soltanto questo”.
Impossibile non accennare ai trasferimenti.
I nomi su cui punta sono quelli di Ortega e Mercier, il primo per ovvi motivi, il secondo per l’equilibrio che porterebbe in mezzo al campo, pur non essendo un giocatore decisivo in fase realizzativa.
Si torna quindi a parlare del Burrito, che ha recentemente confermato al DT di voler tornare e il cui rientro al Club ora pare legato al solo volere del Presidente dell’Independiente Rivadavia, Vila, atteso a Buenos Aires nelle prossime ore.
Per Gallardo, invece, ha detto che dovrebbero essere decisive le visite mediche, che però a soli sei giorni dall’inizio del Clausura si devono ancora effettuare, mentre poi, a sorpresa, ha fatto il nome dell’ex portiere del Boca Caranta, che ha definito buono e di grande personalità.



