Si avvicina il Superclasico, in programma domenica alle 19.00 ora italiana, e si delinea la formazione che dovrebbe difendere i colori della Banda contro l’eterno rivale: Daniel Vega in porta, Paulo Ferrari, Alexis Ferrero, Nicolás Sánchez (o Gustavo Cabral) e Juan Manuel Díaz in difesa, Oscar Ahumada, Matías Almeyda e Rodrigo Rojas a centrocampo, Marcelo Gallardo regista e Gustavo Canales con Rogelio Funes Mori in attacco.
Fortunatamente rientrata l’emergenza legata al leggero infortunio ad Ahumada, Astrada sembra intenzionato a creare una cintura di contenimanto di duri ma tecnici abbastanza da poter essere propositivi una volta recuperata la palla alle spalle di Gallardo, che partirà da titolare e capitano. Proprio intorno al Muñeco ruoteranno inevitabilmente le sorti del River contro il rivale dei rivali, non solo per la sua statura calcistica ma anche per il suo apporto fondamentale negli ultimi due confronti che contavano per i tre punti, quando con altrettanti gol messi a segno ha tenuto a galla i suoi.
A tal proposito, un veterano come Almeyda, 37 anni di passione millonaria, ha voluto andare oltre la sfida del fine settimana dichiarando che “vincendo siamo ancora lì”, vale a dire nella scia della capolista Independiente. Sarà… perché non è solo una questione aritmetica legata ai punti bensì di gioco, quel che è mancato per troppo tempo al River, ma vogliamo comunque dargli credito, ci mancherebbe.
Tornando al probabile schieramento, a dar manforte al centrocampo dovrebbe esserci come sempre Ferrari, cui saranno presumibilmente assegnati anche compiti da fluidificante, mentre in attacco la finalizzazione dovrebbe essere affidata a Canales e Funes Mori, che dopo aver smentito ogni giudizio e statistica inerente l’inizio di campionato contro l’Huracan sono felicemente tornati a esprimersi decentemente ed efficacemente.
Quel che spicca alla vigilia di un duello come questo, chiaramente, è l’assenza di Ortega. Non ci sono novità su questo fronte e forse allora è megli affidarsi un’altra volta alle parole del Pelado, che disinteressandosi a questioni societarie ha detto: “Conosco Ariel da quando avevamo quindici anni, bisogna lasciarlo in pace e aiutarlo a essere felice. Quando è tranquillo gli parlo: gli voglio tantissimo bene ed è un grande amico.”
