Cosa si fa una volta toccato il fondo?

Se ti chiami River Plate e stai attraversando il momento peggiore della tua storia, cominci a scavare, purtroppo.

Undici giocatori di impressionante modestia hanno per l’ennesima volta disonorato l’unica cosa che li fa assomigliare ad una squadra di calcio, cioè una bellissima camiseta con una gloriosa banda rossa, conosciuta in tutto il mondo come marchio di fabbrica del bel calcio, ed ora purtroppo ridotta al rango di nobile decaduta.

Col Newell’s di Roberto Sensini il River è andato incontro alla quarta sconfitta consecutiva e senza gol all’attivo, un dato che da solo dimostra come il pericolo di una prossima retrocessione sia davvero concreto e attuale.

Dopo un primo tempo non certo trascendentale ma se non altro volitivo, il Newell’s è passato in vantaggio con un gol ad inizio ripresa di Jorge Achucarro, che ha approfittato di un errato intervento di Ferrero piazzando un tiro davvero molle, ma non tanto quanto la risposta di Vega che lo ha fatto entrare goffamente in porta.

Come sempre, al primo colpo subito il River, sceso in campo con un nelle intenzioni molto offensivo 3-3-1-3, si è afflosciato deludendo in tutti i reparti.

La difesa, composta da Sanchez, Ferrero e Facundo Quiroga, è parsa molle e imprecisa, e anche il portiere Vega, che fino a non molto tempo fa era una sicurezza, è rimasto coinvolto nella mediocrità generale e corre il rischio di diventare un nuovo Carrizo, e naturalmente stiamo parlando di Juan Pablo.

Del pacchetto di centrocampo composto da Affranchino, Almeyda, Abelairas e Diaz, l’unico che ha avuto qualche spunto di vivacità, seppure accendendosi ad intermittenza, è stato il paraguyano, che ha anche colpito una traversa con un gran derechazo.

Ma il reparto per il quale non è esagerato l’aggettivo penoso è l’attacco: Canales, Villalva e Funes Mori appaiono completamente estraniati dal resto della squadra e del tutto incapaci non solo di creare un’opportunità pericolosa, ma anche solo di controllare il pallone, che ogni volta che transita dalle loro parti sembra scottare o trasformarsi in una viscida saponetta.

In definitiva l’unico che in qualche modo ha dato segnali confortanti e regalato la consolazione di un tocco comunque magico, è stato il Burrito Ortega tornato nel suo classico ruolo di enganche; ma è chiaro che una squadra che affida le sue speranze al vecchio idolo trentacinquenne che una settimana sì e una settimana sì è coinvolto in problemi di alcolismo o in polemiche di vario genere, rende evidente la difficoltà del lavoro che attende il neo presidente Passerella. . .

Durante l’allenamento di questa mattina i giocatori si sono riuniti per una mezz’oretta in assenza di Astrada per quella che potrebbe apparire come una sorta di psicoterapia collettiva mirata a ricercare le ragioni di una crisi tanto profonda, ma l’impressione è che ci vorrebbe altro per risollevare le sorti della gloriosa Banda. .

Si parla anche insistemente di un cambio in panchina, e i nomi più gettonati sono quelli del Pelado Diaz, di Alejandro Sabella e di Angel Cappa. Tra loro, l’unico che potrebbe riaccendere l’entusiasmo della tifoseria è naturalmente Ramon Diaz, anche se in questo momento e con questi giocatori l’impresa ha tutte le parvenze della mission impossibile. . . In ogni caso, il nuovo tecnico subentrerebbe solo nel prossimo campionato, mentre in caso di dimissioni o di licenziamento del “Negro” il sostituto naturale sarebbe J. J. Lopez.

Gamecast: http://www.riverplate.com/Noticias/futbol-profesional/Torneos-Locales/Torneo-Clausura-2010/5715-seguimiento-vivo-river-newells-clausura-2010.html