Nel freddo della mattinata di ieri, 17 giugno 2009, Ariel Ortega è tornato ad allenarsi col River.

Al termine della sessione, ha dichiarato: “Ho sempre detto che è come se non me ne fossi mai andato, qui conosco tutti, è bellissimo allenarsi e cerco di goderne a pieno”.

In questo modo ci si lascia definitivamente alle spalle la tormentata e a tratti grottesca vicenda del suo esilio all’Independiente Rivadavia e inizia a prendere forma una fetta di futuro fortemente voluta, è giusto ricordarlo, da tutti: il Burrito, Gorosito, i giocatori e noi tifosi. Sulla volontà della Dirigenza restano invece dei dubbi visto l’alterno impegno che ha messo nell’affare, ma per fortuna a questa non tocca di scendere in campo.

A testimonianza dell’unione del gruppo, altre parole dello stesso Ortega: “Il River è la mia casa, è dove sono più felice. I compagni mi sostengono e sono grato sia a loro che a Gorosito e al corpo tecnico, che rihanno accolto alla grande”.

Indicativo del buon umore che ha generato il Burrito, anche il commento di un giovane come Mauro Diaz, reduce come Buonanotte dal Torneo di Tolone, che con lui non ha ancora giocato ma ha detto di essere entusiasmato alla sola idea. “Sogno di giocare accanto a Ortega!” ha esclamato.

La dichiarazione di Mauro Diaz è stata emotiva ma anche illuminante circa il suo probabile utilizzo, cioè largo a sinistra con Ortega e (o) Gallardo al centro dietro le punte, soluzione addirittura lussuosa, di grande valore tecnico, che può davvero indurre all’ottimismo. Ma per questo si vedrà, adesso godiamoci un momento aspettato da tanto, troppo: ben tornato, Ariel!