Riportiamo l’intervista esclusiva che La Pagina Millonaria ha realizzato dopo l’esordio in Coppa con Oscar Ahumada, il nuovo capitano del River.
– La Coppa è sempre la competizione più dura, vero?
– Sì, è tutto molto più difficile. Le squadre si chiudono, guardano al risultato. Chi gioca fuori casa è prudente, quindi per passare devi faticare il doppio.
– Dopo la buona prova di domenica, pensavate di venire a capo di quest’incontro più facilmente?
– No. Le partite internazionali sono decisamente diverse, e devi esserne cosciente, devi averlo ben chiaro. In Coppa vincere 1-0 può bastare a classificarsi. Per questo si gioca diversamente, con un altro ritmo, in modo diverso, più duramente… In ragione di questo non ci aspettavamo assolutamente che fosse facile.
– Nel secondo tempo il rumoreggiare della gente vi ha fatti andare in confusione?
– No, è solo che a volte ci sono giocatori più giovani che non reggono la pressione che viene dagli spalti, perché la maggior parte dei tifosi vuole che il River attacchi tutto il tempo. Invece bisogna fare attenzione, perché se non giochi con ordine rischi che ti facciano gol dopo che hai fatto una gran partita. In definitiva, credo che siamo andati un po’ in confusione solo perché volevamo attaccare, ma vedevamo che loro si difendevano e questo ha reso le cose difficili.
– Avete avuto la sensazione che l’ingresso di Fabbiani vi abbia dato una scossa?
– Ma certamente, e ha avuto un grande impatto anche sui tifosi. E’ stato il giocatore ideale per questa partita, perché era chiusa e sapevamo che Cristian con una giocata poteva mettere in movimento i centrocampisti… quindi sì, la sua entrata ci ha fatto molto comodo perché come ti ho appena detto era una partita molto chiusa e lui poteva destabilizzarla.
– Sei d’accordo con chi dice che non è ancora in grado di giocare continuativamente?
– Può essere. Non dimentichiamoci che non ha potuto fare il precampionato come invece abbiamo fatto noi, quindi non possiamo pretendere troppo da lui, perché è appena arrivato. Oggi (giovedì sera per chi legge) è entrato, ha fatto bene, si è fatto in quattro, ha sempre cercato la palla. Da qui in poi potrebbe non avere ancora i novanta minuti nelle gambe però già con quest’attitudine è molto utile al gruppo.
– E’ stata dura, si è sofferto, ma alla fine al Monumental si è festeggiato. Era da tempo che non succedeva, vero?
– Sì, è proprio vero. Già domenica speravamo di poter festeggiare, però ci hanno messo due bombe da non credere, mentre stasera (giovedì per chi legge) all’ultimo l’abbiamo spuntata noi.