Dieci minuti sono bastati a indurre l’esperto arbitro Baldassi a sospendere il Superclasico per evidente impraticabilità del campo della Bombonera, allagato e incapace di assorbire la stessa acqua caduta sempre ieri su molti altri campi nelle vicinanze della Boca senza che gli incontri lì programmati si siano dovuti interrompere.
Si è trattata della prima sospensione per cause meteorologiche nella quasi centenaria storia di questa sfida e le condizioni del terreno dello stadio, va detto, devono essere ben cambiate da quel marzo 2002 in cui il pallonetto dalla trequarti di Rojas suggellò il trionfo del River per 3-0 sotto un’acqua identica a quella di ieri e sotto anche i miei occhi (lo dico solo perché sia chiaro che in ragione di questo posso sottolineare a ragion veduta il decadimento di questo campo).
Sì, perché la Bombonera, cui riconosciamo il fascino fortunatamente tante volte accresciuto per noi millonarios dall’essere stata espugnata, si dimostra non solo uno degli impianti più vecchi d’Argentina ma anche uno di quelli col peggiore campo di gioco, risultando molesta agli spettatori sulle tribune quanto ai giocatori. Nulla a che vedere, quindi, con il maquillage legato al merchandising inaugurato dall’ex Presidente Macri, che una volta andatosene per gettarsi in politica ha lasciato al calcio argentino un testimone ben poco lusinghiero dell’andamento del Paese. Non che il River solo recentemente liberatosi dell’incubo Aguilar possa dire di navigare in acque migliori… a proposito… ma se non altro il rispetto dello sport attraverso uno scenario bello ed efficiente in cui questo sport far vivere lo mantiene.
Non dobbamo infatti sottovalutare che a maggior ragione per il Superclasico ci si mobilita da ogni parte dell’Argentina e che difficilmente chi era sulle tribune della Bombonera ieri (a poche decine di metri dal Riachuelo, il fiume che si getta nel vecchio porto di Buenos Aires e che probabilmente nell’occasione è risultato meno gonfio d’acqua del campo di gioco) riuscirà a esserci anche giovedì, quando al 99% si riprenderà la partita con orario ancora da stabilirsi. Ora, se tra soci e sostenitori del Boca possono essersi dimostrati compiacenti anche di fronte a questa ennesima dimostrazione dell’alone mitico che circonda la Società (lo dico chiaramente con ironia, dato che mi viene da sorridere pensando a come si possa vendere bene un tale degrado spacciandolo per pittoresco), ecco che ai pochi tifosi ospiti cui è concesso l’ingresso, nell’occasione del River, già costretti da qualche anno ad accontentarsi di poche decine di metri quadri in cui stiparsi in cima al terzo anello per evitare che l’evidente assenteismo xeneize sia ancora più evidente, questa cosa proprio non va giù.
“Ahi che bostero, mirà que distintos somos!…”



