All’improvviso, non è più la formazione di domenica la principale preoccupazione al River.
Dopo l’allenamento di ieri, infatti, Gorosito non si è presentato come d’abitudine in conferenza stampa e al momento non avrebbe nemmeno rilasciato altre dichiarazioni, nemmeno ufficiose. Insomma, c’è sotto qualcosa di nuovo.
La situazione è nota a tutti. La squadra non gira, le due ultime campagne acquisti (quelle dell’era Gorosito) non sono state supportate dalla Dirigenza e proprio quest’ultima, a un paio di mesi dalle Elezioni, non ha intenzione d’iniziare all’improvviso a occuparsi troppo della squadra. Ovvio il risentimento del DT, che si sente abbandonato a se stesso in un momento anche di massima allerta tecnica e forse ogni volta che dichiara di voler proseguire deve prestare contemporaneamente orecchio a una vocina che gli ricorda in che acque si ritrova.
Se da un lato lasciare le cose come stanno oltre a coincidere ai piani della Dirigenza eviterebbe una sbandata del Club, che sarebbe altrimenti costretto ad affidarsi a un nuovo tecnico a stagione già iniziata, è anche vero che Gorosito non può che sentirsi sempre più frustrato ogni giorno che passa, con l’unico rischio di divenire sempre più inviso alla gente nonostante le colpe siano da dividere.
E a fare le spese di tanta baraonda, al solito, è la squadra.
Sinceramente favorevoli alla permanenza di Pipo sono Ortega, Gallardo e Almeyda, ma i nomi dei suoi possibili sostituti iniziano già a circolare: Zapata, Rodriguez, Kuyumchoglu. Sì, perché se cambio sarà, allora il nuovo tecnico dev’essere un uomo del River in quanto potrebbe doversi già sedere in panchina domani al Nuevo Gasometro, di fronte a un altro allenatore che col River ha avuto a che fare recentemente, il ‘cholo’ Simeone.
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