In assoluto un punto al Nuovo Gasometro contro una rivale storica come il Ciclon non è da disprezzare.
Se però ti chiami River Plate e hai come fiore all’occhiello una gloriosa tradizione di bel calcio d’attacco, allora uno zero a zero ottenuto rinunciando a giocare non è un risultato che ti può soddisfare.
Tuttavia, se questo risultato viene nella settimana in cui hai il morale a mille e la pancia piena perchè hai vinto il Superclasico dopo tre anni di astinenza, e il pareggio serve per puntellare una classifica che, per effetto del meccanismo del promedio, è piuttosto traballante e rischia di mandarti a fine stagione in seconda divisione, allora può capitare che i giocatori in campo tendano ad accontentarsi; senza considerare, però, sia che questo misero punticino non è nemmeno sufficiente per consentire al River di raggiungere il modesto Huracan nella classifica del promedio, sia che lo stesso non rappresenta nemmeno un miglioramento rispetto alla media punti ottenuta negli ultimi due campionati, quella che ha costretto il River a lottare in queste acque agitate cui non è abituato.
La gara in effetti è stata di livello molto basso, diciamo pure alla camomilla, poichè entrambe le squadre hanno pensato più a non farsi male che a cercare di vincere.
Nella sua seconda al timone della Banda, Juan Josè Lopez ha proposto un 4-3-2-1 flessibile con linea dei tre composta da Aceveido, Almeyda e Pereyra, e con il vecchio Ortega e il giovane Lamela dietro all’unica punta Pavone. Ma parlare di tattica è quasi paradossale quando in tutta la partita l’unica occasione da rete è scaturita su azione di calcio d’angolo ed è consistita in un tiro angolato di Ferrero che ha trovato una grande opposizione in tuffo di Pablo MiglioreE questa considerazione ci induce a concludere con l’auspicio che sia. . . migliore . . . la prossima gara con l’Olimpo al Monumental.
Il video della gara: http://www.youtube.com/watch?v=t7wy7Yf6i-0&feature=player_embedded
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