E’ l’uomo del momento. Fabbiani, alias el Tanque, el Ogro, Shrek, colui che i tifosi idolatrano e celebrano con le maschere verdi dell’orco buono, ha parlato in esclusiva con La Pagina Millonaria, raccontando come sta vivendo questo suo sogno e arrivando a promettere che se segna ai cugini del Boca farà qualcosa di storico.
– I tifosi del River sono letteralmente impazziti per te…
– La verità è che sta andando tutto bene. Sono contento perché la squadra gioca ogni volta meglio, i ragazzi se lo meritano e ho trovato delle persone meravigliose, che è l’aspetto più importante.
– Cosa pensi che farai domenica? Sarai titolare o partirai dalla panchina?
– Mi piacerebbe giocare subito, ma questo deve deciderlo Pipo.
– Cosa puoi dirci di Gallardo?
– Sta davvero molto bene. Speriamo che torni al meglioil più presto possibile, per giocare: se già aspettandolo ci stiamo dimostrando superiori…
– Hai avuto l’opportunità di giocare con lui in allenamento?
– Sí, è un giocatore a parte…
– Credi che con Gallardo in campo tu possa fare ancora meglio?
– Eh sì, molto meglio, sicuramente.
– Si dice che sei il nuovo idolo dei tifosi e sappiamo che tu stesso sei fanatico del River, ma non credi di dover vincere qualcosa per diventare una vera icona?
– Sí. Forse la gente mi ama tanto e da subito proprio per l’amore che ho dichiarato per la maglia, perché non ho ancora vinto niente. Quindi ce la metterò tutta quest’anno per vincere qualcosa.
– Hai portato la squadra a mangiare da tua mamma?
– Sí, sí. Mia mamma lavora in un ristorante de 25 anni. Le ho chiesto se potessi portarla e mi ha detto di sì, di portarla. Quindi sì, oggi siamo stati a mangiare da mia mamma.
– Credi di poterla convincere a tifare River coi tuoi gol o è impossibile?
-Eh già… lei è del Boca… Però non me la prendo con lei. Anche una mia sorella è del Boca ma la più piccola, Jessica, è del River. Il resto della famiglia tifa Racing e San Lorenzo.
– Ti chiedono dal River di non farti vedere tanto in giro? Ultimamente ti hanno visto alla Copa Telmex (torneo di tennis disputatosi a Buenos Aires, ndr). Come gestisci la cosa?
– Io sono tranquillo perché non voglio approfittare del mio ruolo nel River, voglio goderne semmai. Se me ne stessi chiuso in casa sarebbe come se giocassi nel Lanus o nel Newell’s. La verità è che il River ti dà un tale lustro anche fuori dal campo che non posso non farmi coinvolgere.
– E’una libertà di cui godi liberamente o devi ritagliartela?
– No, no. Fuori dal campo posso fare quello che voglio.
– Cosa vuoi dire a quelli che speculano sul momento del River, che hanno sempre da ridire?
– Niente, che siamo primi e che dobbiamo esserne felici. Di quel che dicono gli altri giornalisti, che per la maggior parte sono contro il River, non m’interessa. Noi siamo contenti. Nel precampionato si continuava a dire che il River avrebbe fatto male come nell’ultimo semestre ma adesso stiamo benissimo.
– Prima che arrivassi si è continuato a dire che sei tifoso del River, dagli spalti. Adesso come vivi le partite al Monumental?
– Sto davvero passando (s’interrompe)… Ho già realizzato il mio sogno, che è giocare nel River. La verità è che quando entri e urlano il tuo nome, con quella voglia di fare… credo che… il giorno che dovessi giocare male, credo che piuttosto mi butto di testa… Già scendere in campo vuol dire tantissimo.
– Hai qualche idolo della storia del River?
– Sí, tanti… Ortega, Francescoli, Gallardo, il Matador Salas, Aimar, Saviola, Angel…
– Stai per giocare con uno di loro, quindi…
– Sí, sí. E’ quello che continuo a dire dall’inizio del campionato. Anche se stiamo già andando alla grande con Gallardo ancora fuori.
– Cristian, da tifoso del River, possiamo chiederti un piccolo favore? Sicuramente giocherai contro il Boca e segnerai: possiamo chiederti che glielo festeggi in faccia con tutto te stesso?
– State tranquilli, ché se mi capita di segnargli alla Bombonera penso proprio che quello che farò resterà nella storia!
