Dopo poco più di un mese dall’inizio della stagione Gorosito deve già fare i conti con la dura realtà. Un mercato nullo ha sì ugualmente riunito a Nuñez campioni come Gallardo e Fabbiani cui aggiungiamo Barbosa, per menzionare chi sembra doversi fare carico di un cambiamento, ma se già una squadra forte e assestata che mira alle più alte vette ha necessariamente bisogno di alternative è impensabile che un gruppo che viene dall’abisso e non si è ancora risollevato non ne abbia nemmeno per restare a galla, anzi, proprio per restare a galla. Soprattutto se stiamo parlando del River Plate. Ri-ver-plei.
Pipo ha legittimamente rivendicato i risultati ottenuti fino a una settimana fa, oltretutto potendo centellinare l’impiego dell’Ogro e del Muñeco, in via di recupero, per garantire loro una continuità nel futuro prossimo che certamente sarà un valore aggiunto rispetto a quanto e cosa è oggi il River. Ma adesso è possibile che tale lusso, a dire il vero obbligato, non se lo possa più permettere e che questi idoli debbano essere buttati nella mischia.
Qualsiasi decisione verrà presa riguardo loro due, rimane comunque la forma pessima del resto del gruppo e soprattutto un’attitudine pessima che chiaramente attira anche sfortuna, in un turbinio di negatività che abbiamo già conosciuto nel passato recente e che non possiamo permetterci di rivivere.
E’ difficile che una squadra competa contemporaneamente per due trofei e questo River, nelle condizioni attuali, è forse addirittura impensabile che lo faccia. Una sola sconfitta in campionato e un’altra in Coppa non possono certo rappresentare la fine di tutto, ma alla base di entrambe ci sono gli stessi problemi e soprattutto non si vede via d’uscita. In campionato ha pesantemente perso, più o meno al completo, la squadra titolare, rimasta imbattuta nelle prime giornate e fino ad allora in testa alla classifica; in Coppa ha fallito la formazione alternativa, che benché tale non ha mostrato niente di rassicurante se non Sambueza, che però non è iscritto al campionato.
E’ impossibile capire cosa succederà e anche augurarsi che Gorosito faccia una particolare mossa risolutiva. Di certo i problemi intuiti a gennaio sono emersi e domani contro l’Arsenal sarà fondamentale vincere per poter se non altro ragionare senza affanno, a mente lucida, senza aggiungere motivi di apprensione a quelli che già ci sono. Per iniziare a godere di qualcosa che non sia solo il pensiero che a fine anno l’attuale dirigenza, principale motivo di apprensione e rovina, se ne andrà.



