In una stagione molto complicata e per certi versi drammatica, con il rischio di retrocessione a incombere come una spada di Damocle sul club di Nunez, il River ha sempre saputo tirare fuori il coniglio dal cappello quando serviva.
E’ accaduto col Boca nel Superclasico, una partita che può riscattare da sola una stagione tribolata, ed accaduto ieri a Santa Fe, dove il River, con cuore e tecnica, ha completato una rimonta contro il Colon segnando il gol decisivo con Mariano Pavone in quel periodo della partita che ora va di moda chiamare extra time, ma che a noi piace ancora chiamare zona Cesarini (in onore al vecchio idolo della Banda).
Jota Jota Lopez ha presentato il classico 4-3-2-1, con una difesa non irreprensibile (tranne Roman al centro), un centrocampo che ha tratto beneficio da una buona attuazione di Acevedo e Pereyra sulle fasce (che hanno compensato una giornata opaca di Ballon, nomen omen), e con Ortega e Lamela dietro a Pavone.
Primo tempo così e così. L’arbitro Juan Pablo Pompei nega un rigore evidente per fallo di Pozzo in uscita su Erik Lamela, e poi i locali segnano su azione di calcio d’angolo con un colpo di testa di Moreno y Fabianesi che riprende il pallone che la traversa aveva respinto su un altro colpo di testa.
Ma il River non crolla, e nel secondo tempo, grazie anche all’apporto di un vivace Funes Mori in luogo dello spento Ortega, prima pareggia e poi marca il gol decisivo quando più nessuno se lo aspettava.
Pareggia con il pibe Erik Lamela (a corrente alternata ma devastante nei momenti buoni), abile a finalizzare con un tocco sopraffino un’azione collettiva da manuale (la più bella del match e dell’intera stagione), una verticalizzazione con cui i giocatori della Banda hanno tagliato a fette col laser la difesa del Colon con una serie di veloci triangolazioni di prima.
E allo scadere il Millo trovato il gol vincente. Il giovane Lanzini, entrato per Lamela, difende caparbiamente un pallone proveniente da un rinvio di Carrizo (oggi capitano) e serve all’accorrente Pavone un pallone con sù scritto: da spingere in porta. E El Tacque esegue, fucilando Pozzo dalla breve distanza e mandando in delirio la tifoseria biancorossa.
Ed è giusto che il gol decisivo sia arrivato dal Tanque, un lottatore, uno (dei pochi, forse) che non ha mai lesinato un’oncia di sudore per la causa del Millo!
La vittoria si deve anche a Juan Pablo Carrizo che ancora una volta ha eseguito una parata decisiva, una stoppata su un tiro dalla breve distanza dell’ex Huracan e Cagliari (nonché tifoso del Boca, come un giornò ci confessò) Joaquin Larrivey. Con la sua reattività ed efficacia, Carrizo si fa così perdonare qualche uscita non sempre conforme ai più rigorosi canoni stilistici.
Ed ora, qualcosa di completamente diverso: i numeri. I numeri dicono che questa è la prima vittoria in rimonta della stagione, la seconda in trasferta dopo l’Huracan e la prima senza Matias Almeyda in campo. Il River è quinto in classifica ma a un solo punto dal terzo gradino del podio (e con un + 8 sugli arcirivali del Boca), e ha quattro alle spalle nella tavola del discenso. Non è il massimo, ma è sempre meglio che un calcio in faccia. . .
Il video dei gol: http://www.riverplate.com/Multimedia/Videos-de-Goles/8254-river-vs-colon-mariano-pavone-erik-lamela-torneo-apertura-2010.html
La sintesi della partita: http://www.riverplate.com/Noticias/futbol-profesional/Torneos-Locales/Torneo-Apertura-2010/8251-ficha-sintesis-colon-vs-river-plate-fecha-17.html
s/a
