Il prossimo impegno del River sarà la sera di martedì 8 settembre, in trasferta sul campo del Rosario Central per la terza giornata dell’Apertura, e non più il 6, nel Superclasico programmato in Bolivia, che avrebbe assegnato la Copa Aerosur Internacional.

Detta così, la storia non sembrerebbe nascondere niente se non uno slittamento dell’appuntamento internazionale. In realtà le cose stanno ben diversamente e a emergere è la gestione sempre più isterica dell’attuale Dirigenza ‘millonaria’. Qualcosa di cui tutto il Mondo River dovrebbe vergognarsi, se non fosse che grazie al cielo amici e avversari della Banda hanno capito che Aguilar e i suoi non sono il River.

Questo sabato l’Argentina riceve il Brasile per uno scontro chiave sulla strada di Sud Africa 2010. E lo fa a Rosario, proprio al Gigante de Arroyito, campo del Central. Con la terza giornata dell’Apertura che si disputerà fra oggi e venerdì per la riorganizzazione del calendario susseguente allo stop agostino del torneo allorché l’AFA aveva pensato di dover ottenere un nuovo e più proficuo contratto televisivo, al Central è stato proposto di giocare questa settimana sul campo del Newell’s o del Colon, oppure sul proprio terreno mercoledì prossimo.

Dopo il Superclasico in terra boliviana in programma domenica, il River avrebbe così avuto due giorni abbondanti per preparare la sfida di campionato. Con una decisione improvvisa quanto incomprensibile, però, la Dirigenza ha forse accolto la velata preoccupazione di Gorosito di fronte a due appuntamenti abbastanza ravvicinati ma ha comunque voluto che contro il Central si giocasse prima del previsto, martedì 8, e conseguentemente ha cancellato la sfida internazionale al Boca della domenica.

Non si sarebbe potuta lasciare la partita di campionato il mercoledì, potendo così usufruire della stessa pausa fra due impegni che normalmente si ha quando si gioca anche in Coppa? Perché la forzatura dell’anticipazione della partita di campionato e il rischio di non poter più giocare questo River-Boca?

Al di là dello smacco, della mancanza di rispetto ai tifosi che a da tempo si erano procurati i biglietti (in Bolivia solo per l’incontro, in Argentina anche per il viaggio), se non si riprogrammerà la sfida il Club dovrà risarcire con 80.000 dollari The Game, organizzatrice dell’evento, e restituire i 250.000 già incassati per la partecipazione.

Anche questo rientra nella conduzione scellerata e incomprensibile dei più influenti dirigenti attuali, che curano allegramente i propri affari come se fossero un’entità parallela al Club e per cui evidentemente l’aspetto economico non ha alcuna rilevanza quando non si tratta di rinforzare la squadra o saldare i propri debiti. Per non dire delle implicazioni sentimentali e diplomatiche: già sappiamo.

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