Appena ottenuta la vittoria col Banfield che ha riportato il River in vetta alla classifica dopo otto mesi, due dei protagonisti hanno rilasciato alcune dichiarazioni.

Un’altra volta decisivo, al termine dell’incontro el Ogro Fabbiani, che sfoggiava una tenuta molto casual, da uomo semplice e vero, jeans, maglietta e un berretto bianco, raggiunto dai giornalisti ha subito accennato ai risultati dell’allenamento differenziato a cui si sta sottoponendo. “Sono soddisfatto. Lavoro bene, miglioro e faccio il possibile per poter essere d’aiuto al gruppo”. Riferendosi poi allo stato di grazia suo e del gruppo, l’ispiratore della Ogromanìa ha aggiunto che “tutto questo deve finire soltanto all’ultima giornata, contro l’Estudiantes”. Quindi, anticipando una domanda di rito, ha affermato che “il River dev’essere un pretendente al titolo perché è il River”. Semplice e diretto. Certamente molto meno polemico di come qualcuno provocatoriamente lo dipinge o vorrebbe che fosse. A chi ipotizzava che potesse trattarsi di una partita speciale per lui (cheha iniziato egiocare nel Lanùs, ndr), ha risposto di no, che semplicemente sapevano che “sarebbe stato un rivale difficile, duro da affrontare” e che adesso è bello poter stare in cima alla classifica.Ha difesopoi l’arbitro Pompei, svelando che Abelairas gli aveva appena detto che non aveva alzato la mano e che quindi la punizione era diretta (ricordiamo che c’è stata polemica in quanto il portiere del Banfield non si sarebbe mosso pensando che si dovesse ribattere, anche se il tiro era stato benissimo indirizzato e sarebbe risultato comunque difficile da parare). Per finire, ha chiarito che “tutti gl’incontri sono difficili e chi gioca contro il River è motivato. Ma dobbiamo sentirci tranquilli perché oggi siamo tornati a giocare a calcio”, e con questa parole se n’è andato, senza fretta, firmando autografi e facendosi fotografare coi tifosi che tanto lo amano, ricambiandone l’affetto.

A giocare bene è stato anche Nico Sanchez, che invece ha parlato con La Pagina Millonaria. Il difensore centrale ha immediatamente detto di averci messo un po’ prima di trovare l’intesa con Danilo Gerlo. “All’inizio abbiamo provato a giocare come sempre, ma il Banfield ci ha reso le cose difficili. Conosco da molto tempo Bertolo e sapevamo che è molto importante, così come Erviti, ma per fortuna non sono riusciti a farci gol”. Riguardo l’intesa con Gerlo ha riconosciuto che c’hanno messo un po’ a raggiungerla, “come tutta la difesa”, e poi ha fatto i complimenti a Ojeda, protagonista della partita con alcuni interventi determinanti. Ha aggiunto che “il campo era in buone condizioni, nonostante la pioggia abbiamo potuto giocare bene. Giocavamo alti e quando è entrato el Tanque (Fabbiani, ndr) ha chiuso la partita”. Infine, un tributo ai tifosi: “Sapevamo che avremmo trovato le gradinate piene ed è stato bellissimo che ci abbiano sostenuti fin dall’inizio, la squadra l’ha sentito. E adesso c’è il San Lorenzo, sarà davvero dura.”

Ieri, invece, è stata la volta del Pitu Abelairas, che ha spianato la strada al River con la sua contestata punizione, a riguardo della quale ha chiarito: “Non capisco la perplessità dei giocatori del Banfield, per me era chiaro che fosse diretta”. Reduce da una settimana di grande pressione e di fronte a un’involuzione generale nel gioco rispetto alla trasferta di Rosario, ha però sottolineato in particolar modo l’atteggiamento del gruppo: “Non abbiamo giocato bene, dobbiamo essere autocritici e non possiamo prendere in giro nessuno. Ma abbiamo avuto la virtù di essere contundenti”.