Da sogno, la vittoria sull’Arsenal!
Il primo tempo non si era chiuso come doveva, con gli ospiti in vantaggio dopo che per 45 minuti, pur con occasioni da entrambe le parti, il River aveva fatto tutto il necessario per garantirsi almeno il pareggio. Una traversa per ‘quelli del Viaducto’ su punizione, ma con Barbosa sulla traiettoria, una per la Banda su incornata di un Falcao mobilissimo fin dal principio, ma anche un gran tiro di Buonanotte sotto l’incrocio, deviato in corner, e soprattutto un deciso possesso palla, con gioco fluido, idee chiare, Ferrari e Augusto Fernandez ovunque, Fabbiani non veloce ma sempre preciso, cui basta un tocco per illuminare il gioco, come si sarebbe visto nella ripresa. Peccato il pasticcio allo scadere, quando una svista di Cabral ha costretto Nico Sanchez a commettere il fallo da rigore che, trasformato in gol, ha vanificato tanta fatica.
Al rientro, Gorosito ha sacrificato Abelairas per Gerlo, puntellando la difesa e chiedendo a Villagra di spaziare un po’ di più. Scelta felice, perché dopo un primo tempo deludente proprio dalla sua prima iniziativa in avanti è scaturito il cross che Falcao, ancora di testa, ha mandato in porta, ma questa volta trovando il gol dell’immediato pareggio, la soluzione più veloce ed efficace a una situazione che rischiava di non trovare sbocco.
Ma doveva passarne ancora, di acqua sotto i ponti… Al 19’ Villagra s’infortunava e doveva essere sostituito da Archubi, seguito a ruota da Gallardo, dentro invece per l’Enano. Un minuto e l’Ogro partiva in contropiede dopo un calcio d’angolo per l’Arsenal, dava la palla proprio al Muñeco e questi, come in una favola, alla prima giocata infilava il portiere ospite per il 2-1. Con un uomo in meno, per il delirio sulle gradinate.
Ma è di Gerlo che bisogna parlare a questo punto, perché, strappatosi, è rimasto ugualmente in campo per non concedere il vantaggio di un altro uomo agli avversari e, forzatamente piazzatosi in avanti, avrebbe avuto anche un’occasione per segnare. Con la nuova posizione di Gerlo, Fabbiani è dovuto rimanere in avanti, Gallardo fare da raccordo tra i reparti avanzati partendo però dalla sinistra e la coppia Ahumada-Augusto, coi denti, puntellare il centro. Una situazione disperata, una gran fatica, ma cuore da vendere!
A metà della ripresa gli animi andavano accendendosi sempre più, e Sena e Archubi vedevano il rosso, quest’ultimo rovinando nel peggiore dei modi una prestazione iniziata solo pochi minuti prima e, ancora più grave, rischiando di vanificare gli sforzi immensi del resto della squadra.
Al 32’ però ecco un’altra invenzione dell’Ogro. Un tocco sopraffino, grande occhio e la sensibilità rara di un piede che non importa quanti chili debba reggere: Fabbiani ha intuito lo spazio rimasto libero al fianco dei suoi marcatori e lì, dal limite dell’area, ha depositato una palla morbida che Gallardo ha potuto raggiungere in tranquillità ma poi dovuto comunque alzare come in pochi sanno fare oltre la testa di Campestrini, per il delizioso ricamo che valeva il 3-1.
Il finale ha visto l’espulsione del secondo giocatore dell’Arsenal ma soprattutto l’atto eroico di Gerlo che, sempre più sofferente dopo uno scatto frustrato dal fischio errato di un fuorigioco al limite, non ha ceduto ed è rimasto in campo fino all’ultimo.
Finalmente solido, il River! Più forte delle avversità, che nemmeno ieri sera sono state poche date la scelleratezza di Archubi, la distrazione di Nico Sanchez e lo stato di forma sempre pessimo di Villagra. Ma a prevalere è stato quanto di buono ha, come fuoco sotto la brace, che l’ha ispirato, reso cocciuto, insistente, e lucido nonostante tutto. Consapevole dei propri mezzi. Certamente Gallardo e Fabbiani gli danno lustro e un altro assetto, e auspicabilmente glielo garantiranno in futuro formando un trio letale con Falcao che sta attraversando un periodo felicissimo, ma è stato tutto il gruppo a funzionare. Pare essersi ritrovato quando non è ancora troppo tardi.



